ASST MONZA - Rsd Beato Papa Giovanni XXIII - Limbiate, Provincia di Monza e della Brianza

Fabiano A.

Varrebbe la pena di effettuare qualche controllo all'interno di quella struttura. Gli ospiti sono abbandonati a se stessi, poca assistenza e umanità nei loro confronti.

Aggiornamento dicembre 2023:
aggiungo che è quasi impossibile parlare al telefono con chiunque lavori nella struttura, infermieri, assistenti, educatori, nonostante le innumerevoli telefonate durante qualsiasi orario della giornata. E' inammissibile che non si possano avere informazioni sulle condizioni del paziente e sul suo stato di salute!!!

Aggiornamento luglio 2024:
al parente che ho nella struttura hanno cambiato stanza con la promessa di rendere la permanenza un pò più confortevole, questo a detta del personale responsabile. Risultato, lo hanno trasferito in una stanza doppia in condivisione con un ospite allettato, che non parla, si lamenta continuamente per i grandi problemi e dolori che probabilmente ha in essere, e che purtroppo non può essere di compagnia.
La stanza non aveva neppure una sedia, il letto che doveva avere meccanismi di regolazione in altezza e reclinabile è risultato guasto.
La televisione personale stivata nella parte alta dell'armadio in quanto non era presente un tavolo o mobiletto come nella stanza precedente.
Gli effetti personali, abbigliamento ed altro, anch'essi accatastati in qualche modo nell'armadio presente.
Aria condizionata spenta o non funzionante nonostante le alte temperature di questo periodo.
In pratica l'ospite, parlo per il parente che ho all'interno della struttura, ma credo che valga per molti altri, non subiscono un trattamento consono alla loro disabilità e anzi si trovano spesso in situazioni di grande disagio.
Mi auguro che questa recensione venga letta e condivisa dai parenti dei numerosi ospiti, in modo da riuscire ad ottenere dei miglioramenti ed un trattamento degno sotto ogni aspetto.

Alice M.

Sono 2 anni che non lasciano uscire i ragazzi ricoverati ‘causa COVID’
Tutto il personale torna a casa quotidianamente dalla propria famiglia, ma loro no. Sono in carcere da innocenti. Ah e all’interno della struttura il COVID l’hanno preso lo stesso

Alessandro C.

ottima struttura per accudire persone bisognose, le persone che ci lavorano si vede che ci mettono il cuore per strappare un sorriso ai pazienti.