Bananamia - Torino, Città Metropolitana di Torino

Martina F.

Per la prima volta anche a noi é toccato il “solo clienti abituali”. Il nanerottolo all’ingresso, con i suoi simpaticissimi bodyguard, attua una grande scelta di marketing non facendo entrare gente con il locale vuoto, bravo fra sei un grande 🫵🏻
Ah allego foto dei “non abituali” tutte le volte che invece sono stati considerati tali

Luca C.

45 minuti di coda, uno dei primi della fila ad aspettare al freddo. Respinto dopo essere stato squadrato e non ritenuto abbastanza gay a quanto pare. Mai avrei pensato di ricevere la mia prima discriminazione proprio da coloro che condividono il mio stesso orientamento.
Ero da solo, da pochissimo a Torino. "Solo clienti abituali" mi hanno detto. Ovviamente non tornerò.

Spartaco M.

Purtroppo non sono potuto entrare. Mi sento di lasciarvi una recensione per farvi capire che se non siete pronti ad essere trattati male solo per come apparite non siete adatti a questo locale. Sono arrivato con due miei amici mentre altri del nostro gruppo erano già dentro e ci é stato detto che la serata era solo per i clienti "abituali". Ad altri come noi messi in un angolo e poi sbattuti fuori dalla fila una volta chieste spiegazioni é stato risposto che quella era una serata privata in un locale pubblico... Niente da dire forse i gestori del locale per paura delle discriminazioni hanno deciso di attuare politiche discriminatorie a loro volta,un'ipocrisia ridicola e senza senso che porta solo a sembrare chiusi e diffidenti nei confronti di persone che si vogliono solo divertire. In conclusione per quanto volete sembrare inclusivi non lo siete sconsiglio fortemente la visita di questo locale a tutti.

Alessandra C.

Mi aggrego a tutte le recensioni precedenti raccontando ciò che è capitato a me e ai miei amici ieri sera (venerdì - serata Bananamia).
È sconcertante essere accolti da una selezione casuale per entrare in un luogo di divertimento, di spensieratezza e di accoglienza specialmente quando la serata stessa ha proprio questi obiettivi. La selezione (perché di questo si parla) all’ingresso sembra basata su criteri incerti e poco chiari, come il “non essere clienti abituali” (quindi se sono nuovo di Torino non posso entrare? Poi come fai a sapere se vengo sempre o meno?) o proprio mancanza di motivo, risposta che mi è stata data da una delle persone lì presenti alla domanda “perché loro no e io si?”, dato che hanno deciso di fare entrare me e le mie due amiche ma non i nostri due amici.
È davvero un peccato che una discoteca che offre un ambiente caloroso e inclusivo all'interno, abbia dei problemi nel mantenere lo stesso standard di apertura e accoglienza all'esterno. La discriminazione, in qualsiasi forma, è inaccettabile e dovrebbe essere affrontata. Concetto espresso dall’esistenza della serata stessa!
Soprattutto in una serata dedicata alla comunità gay, in cui ci si aspetterebbe un approccio più aperto e tollerante nei confronti di chiunque!
Oltre a questa selezione, il personale all’esterno risulta arrogante e poco cortese. Sarebbe auspicabile che tutti coloro che cercano di accedere a un luogo così vivace e inclusivo siano accolti con rispetto e cortesia. Invece oltre all’arroganza verbale mi hanno anche strappato di mano il biglietto d’ingresso facendomi capire che me ne dovevo andare anche io.

Voglio però dire una una cosa importante. Nonostante questa deludente esperienza all'esterno, l'ambiente caloroso e accogliente all'interno della discoteca è un punto di forza che merita di essere evidenziato. Ci si sente al sicuro. E non è scontato.

Parlando di selezione a questo punto io proporrei di selezionare anche il personale all’esterno, perché non trasmette calore e sensazione di sicurezza che invece si percepisce all’interno. Spero che la gestione del locale possa prendere in considerazione queste riflessioni, perché di recensioni come la mia ce ne sono tantissime. Ed è un vero peccato non poter frequentare questo ambiente per colpa di persone del genere. Perché la discoteca è davvero bellissima. Il problema è solo entrare.

Yui

io e i miei amici, dopo più di un’ora e mezza di coda, arriviamo all’ingresso mostrando i documenti, per poi essere rifiutati con l’insensata scusa “non siete clienti abituali”.
come se fosse una sorta di discoteca riservata esclusivamente ai “vip” del locale, togliendo soprattutto la possibilità a nuovi clienti di provare un’esperienza nuova.
inutile dire che sono rimasta a guardare le persone in fila, cercando di capire se bisognasse effettivamente avere una sorta di “certificato” che confermasse il fatto che fossi davvero un cliente abituale, ma indovinate un po’? nulla di tutto ciò. un ragazzo è pure arrivato con la carta di identità cartacea squarciata a metà e lo hanno fatto entrare senza neanche prestare troppa attenzione ai dati riportati sul documento.
ho cercato di chiedere spiegazioni allo staff che si occupa della sicurezza all’esterno e nonostante il mio approccio del tutto tranquillo e anche rispettoso, la maleducazione con cui mi hanno risposto mi ha davvero amareggiata e oltretutto dopo vari battibecchi (cercando di avere delle spiegazioni LEGITTIME) vengo pure minacciata di venire espulsa dal locale se avessi continuato ad insistere.
forse fareste più bella figura se eliminaste dal vostro sito la parola “inclusività” perché a quanto pare siete piuttosto ignoranti da saperne il significato.
davvero uno staff vergognoso che fa entrare le persone basandosi solo sull’aspetto e sull’abbigliamento.
siete ridicoli mi chiedo chi vi abbia assunto.
non nego di aver passato serate bellissime al banana ma questa poca mancanza di rispetto verso di me e verso la clientela in generale mi davvero delusa se non disgustata.

Federica G.

NON fate serata in questo posto. Tutto ciò che posso dire è che spero che l'organizzazione licenzi il prima possibile il tizio della sicurezza bassino che ieri indossava un cappello nero della Nike, perché io ed i miei amici siamo ancora scioccati per quello che è successo e ci chiediamo come sia possibile che una persona del genere possa lavorare a contatto con il pubblico. Premetto che noi non siamo neanche di Torino e abbiamo viaggiato ieri appositamente per la serata di Halloween. Ciò che è successo è che, dopo circa due ore di fila e arrivati al nostro turno, questo tizio decide di far entrare solo due di noi ordinando agli altri di cambiare locale, sulla base del nulla (non era previsto un dress code o robe simili ed eravamo tutti super sobri). I nostri amici, giustamente, hanno chiesto il motivo di questa scelta e lui, innervosito dal fatto che qualcuno avesse avuto il coraggio di contrariarlo (poi ha anche confermato che il motivo era quello), li ha presi per un braccio e sbattuti fuori, strappandogli il biglietto dalle mani. Premetto che lo stesso trattamento è toccato anche a tantissime altre persone ed infatti abbiamo assistito a scene assurde, tutte guidate dallo stesso tizio che faceva entrare nel locale solo persone che lo conoscevano o che lo aggradavano esteticamente. Dopo esser stati cacciati abbiamo provato a parlargli e a dirgli di aver viaggiato appositamente per la serata e lui, con prepotenza, si limitava a risponderci con frasi come "È inutile, voi non entrerete" o "non avete capito che faccio entrare solo a favore oggi?" fino a quando non ha iniziato ad ignorarci e basta, girando la testa e stando in silenzio mentre provavamo a chiedere spiegazioni. Credo che in circa due ore questa persona abbia cacciato più di 50 ipotetici nuovi clienti e TUTTI sono andati via dicendo di non voler mai più mettere piede in un posto simile, facendo riferimento alla stessa persona.
Organizzatori, davvero, SVEGLIATEVI e fate qualcosa per migliorare questa situazione perché, leggendo le recensioni che avete, è palese che sapete tutto ma ignorate la cosa, rendendovi suoi complici e facendovi rovinare da una sola persona.
Unico aspetto positivo: non essendo entrati almeno non vi abbiamo dato soldi.

Carlotta T.

NON ANDATECI. Fino a qualche anno fa (prima della pandemia) l'avrei consigliata come serata perché mi ero divertita ed era andato tutto bene.
Adesso è vergognoso. Se non siete clienti abituali rischiate di farvi tutta la coda per essere poi sbattuti fuori senza dei motivi validi.
Qualche giorno fa sono andata con 3 mie amiche, ci siamo fatte tutta la coda e vicino all'ingresso il tipo che faceva entrare ha detto alla mia amica di spegnere la sigaretta, ma lei ha capito male e ha risposto "no", lui allora ci ha detto di spostarci. La mia amica si è spostata credendo si riferisse al fumo perché gli dava fastidio (e ci mancherebbe) quando in realtà lui intendeva che dovevamo andarcene. Gli ho chiesto "in che senso?" e la sua risposta è stata "ho detto alla tua amica di spegnere la sigaretta e mi ha risposto di no, quindi potete andarvene". Era ovviamente un pretesto insensato per non farci entrare. Una volta uscite dalla coda c'erano un ragazzo e una ragazza, anche loro sbattuti fuori, perché i tipi all'entrata credevano che fossero una coppia etero quando in realtà era un ragazzo gay con la sua amica (ma anche fossero stati etero, era solo un altro pretesto per non farli entrare). Parlano di diritti, di inclusività e poi si fanno ste figure trattandoti in questo modo. A meno che, ripeto, tu non sia cliente abituale e allora gli vai bene secondo non so quali principi. È vergognoso e sono ridicoli, sono felice di non avergli dato un euro e il consiglio che mi sento di dare è di risparmiare i vostri soldi.

Jacopo C.

NON ANDATECI. MAI. Selezione casuale all’ingresso, assurdo per un locale del genere. Mi piange l’anima a scrivere questo di una roccaforte queer che dovrebbe essere inclusiva in tutte le sue forme. Riservato a clienti abituali, dicono, per capienza massima raggiunta. Escono otto persone e ne entrano dieci insieme, ma uno o due, che loro hanno deciso di non far entrare, non possono accedere. La motivazione quando chiedi spiegazioni in merito? Contro ogni logica: “Non funziona così”. Se poi fai notare l’ingiustizia aggiungono: “Pensi di entrare con questo atteggiamento?” Con l’altezzosità di chi ha il POTERE (perché di questo si tratta), di decidere ARBITRARIAMENTE chi possa entrare e chi no. No, non entro, se per farlo devo leccarti il come ha fatto chi mi ha preceduto. Per questo adesso costui è dentro e io fuori al freddo. Statene alla larga, se avete un po’ di dignità per voi stessi.